Aziende dove esista una vera leadership, orientata cioè a far coincidere il successo del collaboratore con il successo dell’azienda, si muovono su una “sottile linea rossa” che va compresa bene al fine di non fare errori:
Nel momento in cui il manager ha tra i suoi paradigmi anche il successo del collaboratore, diventa qualcuno che aiuta e sostiene le persone che gestisce. Può darsi che spesso intervenga per affiancare e sostenere i collaboratori in difficoltà.
Nel fare quanto sopra deve prestare attenzione anche a promuovere costantemente il concetto di responsabilità per le attività del proprio ruolo. Deve cercare costantemente di trasferire qualcosa del tipo: “Anche se ti aiuto, di questa cosa alla fine ti devi occupare tu. Devi diventare autonomo e cominciare a correre con le tue gambe”. Nel farlo non deve sminuire il collaboratore o criticarlo (non serve a nulla) ma deve incoraggiare la persona a gestire in autonomia la propria funzione.
Se non c’è una promozione di questo valore, ma solamente un generico orientamento all’aiuto, il rischio che si corre è quello di deresponsabilizzare il collaboratore e finire sempre di più con impegolarsi nella gestione operativa delle attività delle persone che supervisioniamo.
Promuovere in azienda la cultura della responsabilità è parte integrante di una buona organizzazione d’impresa.
Paolo Ruggeri
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