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09/12/2012
GLI IMPRENDITORI DEL 3' MILLENNIO
Open Source Management e Agriusato hanno tenuto un evento ad Enna nel quale ci hanno svelato i segreti per battere la crisi.
Cosa deve fare e cosa non deve fare un imprenditore per costruire un azienda prospera in questo momento di difficolta' del mercato? Andrea Condello,socio fondatore di Osm, ci ha svelato la sua ricetta segreta.
Durante il suo intervento ci ha parlato di: - Come affrontare l’attuale scenario economico - Le strategie dell’imprenditore moderno - le migliori metodologie per la motivazione del personale - Cosa serve oggi per espandersi veramente Quando parliamo di scenario economico attuale sembra inevitabile pensare al termine “crisi”, un’associazione ormai automatica, che porta con se' non poche paure. Tuttavia, paradossalmente, c’e' anche un lato positivo della stessa medaglia: la crisi e' uno spartiacque che puo' accendere la scintilla del cambiamento.
Nel corso del suo intervento Andrea ha fornito suggerimenti pratici ed esempi concreti sull’ argomento. Per crescere e' importante sapersi mettere in discussione e decidere di cambiare. L’imprenditore moderno ha il compito di rendersi unico ed offrire un valore che lo contraddistingue sul mercato.
Fondamentale risulta il coinvolgimento e la motivazione del personalenei progetti aziendali. Soprattutto nei momenti di difficolta', e' possibile generare cambiamenti produttivi e duraturi: decidere di farlo e' il primo grande passo. Si parlava prima di "crisi", una parola che spesso ci fa cascare nel catastrofismo e nell' autocommiserazione.
Quando ci accorgiamo di essere in una delle due condizioni o in entrambe contemporaneamente dobbiamo uscirne fuori al piu' presto ed innescare invece un processo per individuare strategie e soluzioni che ci facciano andare avanti. In poche parole essere causa. Sentirsi responsabili di poter condizionare cio' che ci sta attorno. Molto probabilmente la situazione di sconforto ha origini molto lontane e trova spiegazione nella “zona di confort” in cui ci troviamo da troppi anni e che non ci ha fatto osservare il cambiamento in atto perche' troppo occupati a restare confortevolmente radicati in abitudini decennali.
Cos'e' la “zona di comfort”? Qualcosa di comodo, in cui si sta bene, in cui si vorrebbe restare finche' possibile. E quando si esce dalla “zona di comfort”? Che cosa c’e'? Fatica, impegno, stanchezza, problemi, delusioni, stress, scelte difficili. Ora… Chi vorrebbe mai uscire dalla zona di comfort sapendo che fuori c’e' tutto questo? Lasciare la “zona confort” puo' sembrarci impossibile ma se vogliamo stare meglio abbiamo l’obbligo, verso noi stessi e verso chi lavora nella nostra azienda, di rimetterci in gioco. Se scegliamo noi di cambiare gestiremo il cambiamento dandogli la direzione desiderata, altrimenti sara' il cambiamento e gestire noi.
Paolo Ruggeri
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Cosa deve fare e cosa non deve fare un imprenditore per costruire un azienda prospera in questo momento di difficolta' del mercato? Andrea Condello,socio fondatore di Osm, ci ha svelato la sua ricetta segreta.
Durante il suo intervento ci ha parlato di: - Come affrontare l’attuale scenario economico - Le strategie dell’imprenditore moderno - le migliori metodologie per la motivazione del personale - Cosa serve oggi per espandersi veramente Quando parliamo di scenario economico attuale sembra inevitabile pensare al termine “crisi”, un’associazione ormai automatica, che porta con se' non poche paure. Tuttavia, paradossalmente, c’e' anche un lato positivo della stessa medaglia: la crisi e' uno spartiacque che puo' accendere la scintilla del cambiamento.
Nel corso del suo intervento Andrea ha fornito suggerimenti pratici ed esempi concreti sull’ argomento. Per crescere e' importante sapersi mettere in discussione e decidere di cambiare. L’imprenditore moderno ha il compito di rendersi unico ed offrire un valore che lo contraddistingue sul mercato.
Fondamentale risulta il coinvolgimento e la motivazione del personalenei progetti aziendali. Soprattutto nei momenti di difficolta', e' possibile generare cambiamenti produttivi e duraturi: decidere di farlo e' il primo grande passo. Si parlava prima di "crisi", una parola che spesso ci fa cascare nel catastrofismo e nell' autocommiserazione.
Quando ci accorgiamo di essere in una delle due condizioni o in entrambe contemporaneamente dobbiamo uscirne fuori al piu' presto ed innescare invece un processo per individuare strategie e soluzioni che ci facciano andare avanti. In poche parole essere causa. Sentirsi responsabili di poter condizionare cio' che ci sta attorno. Molto probabilmente la situazione di sconforto ha origini molto lontane e trova spiegazione nella “zona di confort” in cui ci troviamo da troppi anni e che non ci ha fatto osservare il cambiamento in atto perche' troppo occupati a restare confortevolmente radicati in abitudini decennali.
Cos'e' la “zona di comfort”? Qualcosa di comodo, in cui si sta bene, in cui si vorrebbe restare finche' possibile. E quando si esce dalla “zona di comfort”? Che cosa c’e'? Fatica, impegno, stanchezza, problemi, delusioni, stress, scelte difficili. Ora… Chi vorrebbe mai uscire dalla zona di comfort sapendo che fuori c’e' tutto questo? Lasciare la “zona confort” puo' sembrarci impossibile ma se vogliamo stare meglio abbiamo l’obbligo, verso noi stessi e verso chi lavora nella nostra azienda, di rimetterci in gioco. Se scegliamo noi di cambiare gestiremo il cambiamento dandogli la direzione desiderata, altrimenti sara' il cambiamento e gestire noi.
Paolo Ruggeri
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