Blog GUADAGNARE BENE IN CINQUE MOSSE, OTTAVA PUNTATA | Paolo Ruggeri - Miglioramento personale, crescita imprenditoriale
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05/05/2019
GUADAGNARE BENE IN CINQUE MOSSE, OTTAVA PUNTATA
LA TERZA MOSSA: APPLICARE ALLA PROPRIA IMPRESA I PRINCIPI DELLA GESTIONE FINANZIARIA
Riassunto delle puntate precedenti:

1. Impara a scambiare in abbondanza (lavora sulla tua personalità, dai al cliente di più di quello che si aspetta, identifica una nicchia in cui diventare il migliore del mondo).

2. Impara a delegare: cioè a costruire altre persone che possano eseguire quanto hai imparato al punto 1.
Se hai imparato a scambiare in abbondanza (vedi prima mossa) e a delegare (seconda mossa) ora dovresti avere le vendite e gli incassi che crescono in modo importante. Se ancora non fosse il caso, significa che il lavoro sui punti precedenti è incompleto e dovresti tornare indietro e studiarti davvero i materiali relativi.
Alcuni anni fa lessi un libro che spiegava che non è vero che le persone che diventano milionarie sono sempre persone che guadagnano tanto. Queste persone – spiegava il libro – sono persone che, qualunque sia l’influsso di denaro che hanno, hanno imparato a gestirlo in modo davvero superlativo. Questo ci introduce alla terza mossa che è quella di applicare i principi della gestione finanziaria alla propria azienda.
I soldi sono un’energia e, come ogni energia, hanno alcuni principi secondo i quali si muovono e si comportano. L’energia elettrica si muove, si conserva o si disperde seguendo alcuni principi, della fisica in questo caso. Anche il denaro si muove, si conserva o si disperde seguendone alcuni. Se non li conosci potresti ricevere grandi cifre o avere a disposizione moltissimo denaro ma, non sapendo i principi che si applicano al suo trasporto o alla sua conservazione, finiresti per disperderlo quasi interamente. E’ quello che accade, se ci pensi, a molte delle persone che vincono alle lotterie: dopo qualche anno molte di loro finiscono povere in canna.
Che cosa differenzia un imprenditore che ha sempre fatturato 300.000 euro all’anno e che, passati 20 anni, ha un patrimonio da 2 milioni di euro e uno che ogni anno ne fattura 1.5 milioni ma è pieno di debiti? Nonostante tutte le giustificazioni che potrebbero darsi, in realtà, il primo, anche inconsapevolmente, utilizza i principi della gestione del denaro e quindi riesce a trattenerlo e a trasformarlo mentre il secondo, pur guadagnando di più non li conosce e non li usa e quindi lo disperde.
Chiaramente il denaro è un argomento molto vasto e il lettore comprenderà che non è possibile sviscerare ogni argomento nel post di un Social Network. Però è possibile cominciare a fornire alcune linee guida che poi potranno essere approfondite (per approfondimento consiglio i Capitoli V, VI e VII di Piccole e Medie Imprese che Battono la Crisi https://engageeditore.com/prodotto/piccole-e-medie-imprese-che-battono-la-crisi/ ):
a. Il livello di necessità è FONDAMENTALE per l’accumulazione del denaro. Devi decidere già ADESSO quanto investirai fuori dall’azienda nel 2019 e anche iniziare a fare i primi versamenti. I soldi poi arrivano. Se vedo, per esempio, delle obbligazioni che mi piacciono io per comprarle uso i fidi personali. Mi butto, poi so che i soldi sono sempre arrivati (ma attento che sto investendo su qualcosa che poi mantiene, anzi aumenta, il valore).
b. Tutti i milionari che ho conosciuto misurano in modo maniacale gli aspetti finanziari (vedi Manuale su Come Guadagnare il Primo Milione, disponibile qui https://www.paoloruggeri.it/shop.asp?idp=120 ). Devi misurare ogni mese l’utile dell’azienda, il fatturato e la liquidità e metterli su un grafico. Se non la misuri non ti accorgerai mai dell’energia che si disperde.
c. Devi conoscere con precisione che percentuale di ogni tuo incasso va a coprire i costi fissi dell’azienda, vale a dire su 100 euro che incassi che percentuale va a pagare i costi fissi (affitto, personale, luce, grafica, commercialista ecc, ecc). Questa è un’analisi che va condotta in modo rigoroso e non all’acqua di rose. Il fatto di averla fatta bene ti farà stare male e questo è l’indicatore che hai fatto un buon lavoro. Se ne esci contento e carico, significa che stai perdendo un sacco di energia senza accorgertene.
d. Ogni volta che ti trovi a dover affrontare una nuova spesa per la tua azienda (ma anche su quelle che già stai sostenendo) devi domandarti: quanti soldi mi riporta indietro questa spesa che sto sostenendo? Che cosa sto comprando? Non comprare il tempo delle persone, non comprare il marketing ma compra i prodotti di queste cose: nuovi clienti, fatturato, leads, prodotti spediti, crediti recuperati. Questa è una delle prime sorgenti di dispersione dell’energia. Forza la tua azienda e le tue risorse ad essere PRODUTTIVE. E se non sono produttive lima il costo o toglilo del tutto.
e. Devi periodicamente sottrarre denaro dall’azienda e investirlo in altre attività al di fuori dell’impresa da dove non sia così facile recuperarlo: è in questo modo che ti costruisci delle riserve finanziarie. Il modo migliore per farlo è pagare il dividendo e investirlo in assets che creino una rendita. Tutti i poveri te la meneranno raccontandoti che loro lasciano tutto il denaro nell’impresa e che questo è più saggio, più furbo, più onorevole ma… nella maggior parte dei casi anche più povero. Intuitivamente hanno ragione loro ma il denaro è un’energia contro-intuitiva. Il motivo per cui questo principio funziona è che se lasci tutto il denaro in azienda riduci il suo livello di necessità e, paradossalmente, la renderai più povera. Per guadagnare denaro devi ragionare da ricco e non da povero.
f. Devi farti seguire da un professionista BRAVO per quel che riguarda gli aspetti fiscali. Non sto parlando di evadere il fisco, sto parlando, per cominciare, di NON PAGARE PIU’ TASSE DI QUELLE CHE DOVRESTI. Dal punto di vista fiscale l’Italia è strutturata in modo che a volte un costo è deducibile in un modo, indeducibile in un altro. Nella Srl puoi mettere il Trattamento di Fine Mandato per l’Amministratore (e risparmiare sulle tasse), nella Srls no. L’auto se la intesti all’azienda non scarichi praticamente niente ma se te la intesti come persona e fai il rimborso chilometrico scarichi molto di più, ecc, ecc, ecc. Un cattivo professionista fiscale si limiterà a dirti quanto devi pagare con il minimo sforzo per lui. Un buon professionista ti aiuterà a mettere in funzione tutti questi accorgimenti LEGALI per ridurre il carico fiscale. A volte vedo aziende in start -up che, pur perdendo soldi, incorrono in 1000 euro al mese di imposte solo per aver sottovalutato questo aspetto. L’Italia è un Paese che ha una struttura fiscale fatta appositamente per far fallire una PMI. Se non hai un bravo professionista che ti segue, casomai non fallisci ma ti ritroverai spesso a rateizzare le imposte, il che è l’inizio della fine.
g. Se ti trovi a dover rateizzare le imposte, devi fermarti immediatamente e, se possibile con l’aiuto di qualcuno bravo, fare l’analisi dei punti a-f di cui sopra perché c’è qualcosa che ASSOLUTAMENTE non torna nella gestione economico-finanziaria. Le imposte a rigor di logica andrebbero pagate in quota parte dei profitti, cioè: hai fatto un utile di 100, paghi una parte di Ires o di Irperf, una parte (esosa) di Inps, un po’ di Irap e così via ma ti avanzano dei soldi, casomai pochi ma ti avanzano. Dovresti avere quindi tutto il cash per pagarle. Se invece questi soldi non li hai e devi rateizzare le imposte (o l’IVA) può significare solo due o tre (brutte) cose: - i profitti sono fittizi (cioè ci sono solo sulla carta ma o sbaglia il tuo commercialista o non ti fai pagare dai clienti); - paghi imposte che non sarebbero dovute (il professionista che ti segue è pigro e ti farà diventare povero); - hai dei buchi gravissimi nella gestione finanziaria dell’azienda (punti a-f di cui sopra) e non te ne accorgi.
Il momento in cui fai la prima rateizzazione, so già che hai cominciato nel cammino verso la rovina. Fallo solo se sei in emergenza fortissima e poi COMUNQUE sistema le cose di cui sopra. Trova il problema.
h. Devi costruire un sistema di incentivi economici per i tuoi collaboratori e imparare a dividere una parte del maggior denaro guadagnato con chi ti aiuterà a generarlo. Se il mio ufficio di Roma fa in media 50.000 euro di incassato al mese, ma le sue potenzialità sarebbero 80.000, io per “unlock” quel potenziale posso dividere con il mio responsabile una parte del maggiore utile che riceverò. Ipotizziamo che il maggior utile su quei 30.000 sia di 10.000 euro. Io potrei dire al mio responsabile qualcosa del tipo: “Senti bello, ogni volta che facciamo 80.000 per te c’è un premio di 3.000 euro. Lui correrebbe con il fumo che gli esce dal naso. Capire le procedure e i segreti dell’Incentivazione Economica è essenziale per generare ricchezza. Molti di voi li stanno già usando, chi ancora ne fosse all’oscuro, consiglio il Capitolo VII de Il Nuovo Capitale https://www.paoloruggeri.it/shop.asp?idp=56  , un vero e proprio masterpiece. Dovrebbe essere insegnato all’università.
Da ultimo mi sento di dire che i miei investimenti più importanti, nel corso della gestione della mia impresa, sono stati quelli sulla Conoscenza, sulle Risorse Umane e sulla Spiritualità:
Sulla Conoscenza, ogni volta che ho incontrato un uomo davvero abile ho investito al massimo per poter imparare da lui (70.000 dollari per poter parlare con Tom Peters per tre ore; ho lavorato gratis per i migliori nel mondo nel mio settore al fine di poter imparare come facevano loro; ho seguito clienti dai quali potevo imparare anche se erano dall’altra parte del mondo e lavoravo praticamente gratis; ho speso centinaia di migliaia di euro sul mio auto-miglioramento). Oggi investo anche tanto per fornire un training di alto livello alle persone che collaborano con me. Su questo punto, consiglio di approfondire il Manuale del Milionario, regola 3 e regola 7, vedi link sopra.
Sulle Risorse Umane cerco di far guadagnare tanto alle persone che lavorano per me. A volte qualcuno quando guarda i compensi di alcuni miei manager o di alcuni ragazzi giovani della mia azienda mi muove delle critiche dicendomi che potrei fare maggiori utili, se limassi un po’ alcuni compensi. Però se le persone mi fanno guadagnare bene e generano utile, io ne divido con piacere una buona parte con loro.
Da ultima la Spiritualità, l’investimento più importante della mia vita. No, non vado ai corsi sulle energie, sul respiro e sugli angeli anche se, quando mi è capitato di frequentarli ho riscontrato anche un certo benessere. Io sono uno spirito che interagisce in un mondo che, anche se mascherato da mondo materiale, in realtà è guidato da leggi e principi spirituali. Anche se spesso devo gestire situazioni tipiche del manager (casini, soldi, contratti, disaccordi, ecc) dedico una gran parte della mia vita alla ricerca spirituale: meditando, studiando, frequentando, non importa il costo, luoghi e personaggi di grande spessore spirituale (in ogni grande luogo spirituale è racchiusa l’energia di centinaia di migliaia di persone che hanno prima creduto e poi costruito quel luogo), provando le procedure e i rituali di varie religioni, cercando di collaborare con l’universo, studiando la storia, le origini e i misteri del genere umano.

Ma, soprattutto, non permettendo mai alla sfera materiale di prendere il sopravvento su di me. Finché questo accadrà e finché sarò fedele alle 10 Regole del Successo, il denaro infatti continuerà a fluire in modo sempre più intenso verso la mia persona. Per farlo faccio volutamente azioni distruttive rispetto al denaro che affermino in modo inequivocabile il mio primato rispetto agli aspetti puramente materiali del soldo. Ho lasciato clienti danarosi dei quali non condividevo i valori, ho regalato azioni delle mie aziende del valore di centinaia di migliaia di euro a collaboratori fedeli, ho regalato clienti e pezzi di aziende a collaboratori con i quali sentivo non voler aver nulla da spartire.
Io sono libero e questo non ha un valore economico. Uno spirito non può essere misurato usando il denaro. Ma ne produrrà tanto tanto tanto.
Anche tu lo sei. Non farti gabbare dal denaro. Impara i principi della sua gestione.

Paolo Ruggeri
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