Venerdì scorso ho avuto modo di assistere ad un intervento presso la Confcooperative del Dott. Fabio del Bravo di ISMEA. (www.ismea.it). Nonostante tutto l'intervento abbia colto il mio interesse, due sono le conclusioni del Dott. del Bravo che hanno particolarmente catturato la mia attenzione:
a) "Vantare un nome o la provenienza italiana sarà sempre meno sufficiente a garantire la collocazione sul mercato a prezzi premium". Ogni azienda del settore agro alimentare deve uscire dalla propria zona di comfort e cominciare a pensare seriamente al marketing. Come dice Del Bravo "Cura del Marchio, della marca e sviluppo della "cultura del posizionamento" sui mercati nazionali e, soprattutto, internazionali diverranno elementi fondamentali per il futuro sviluppo del settore".
b) "Volatilità dei mercati, ampliamento dell’orizzonte commerciale, aggressività commerciale di imprese nazionali e straniere, sono solo alcuni degli aspetti la cui gestione richiederà ulteriore affinamento delle competenze del management aziendale ed adeguati strumenti formativi ed informativi".
Sono dell'idea che quanto ha portato il settore lattiero caseario (e, aggiungerei, anche tutto il settore agroalimentare italiano) alla crescita, cioè la grande qualità dei prodotti, nell'economia di oggi sia cosa necessaria ma da sola non più sufficiente. La qualità del prodotto è diventato il biglietto di ingresso nella competizione globale, piuttosto che il biglietto vincente.
Paolo Ruggeri
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