Blog RIFLESSIONI SULLE DIFFICOLTA' DEL SISTEMA FINANZIARIO | Paolo Ruggeri - Miglioramento personale, crescita imprenditoriale
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12/10/2008
RIFLESSIONI SULLE DIFFICOLTA' DEL SISTEMA FINANZIARIO

Può darsi che la riunione del G8 e le relative decisioni risolvano (temporaneamente) la presente crisi finanziaria e causino un incremento degli indici di borsa. Non lo so. Ma, a prescindere da ciò che accadrà alle borse domani, alcune cose dobbiamo dircele: 


1) Il sistema bancario, così come è strutturato oggi, è l'istituzione meno "cliente-centrica" che esista. Anche la burocrazia statale (dove il cliente a volte viene visto come una grana) è più orientata ai bisogni di un cliente rispetto ad una banca (e non parlo di Lehman o delle banche d'affari americane, sto parlando delle banche italiane). Quando hai a che fare con l'amministrazione pubblica a volte, non sempre, hai a che fare con lungaggini, confusione, poco orientamento al servizio. Quando hai a che fare con il sistema bancario di oggi, hai invece a che fare con il "conflitto d'interessi fatto persona". Come descrivere in modo diverso il fatto che le banche hanno rifilato miliardi di euro in titoli spazzatura ai propri clienti solo per il fatto di percepire una commissione da quel fondo piuttosto che da quell'altro? Nella tua impresa, il cliente è considerato l'attore più importante, tutto il gruppo che dirigi è teso verso la creazione del massimo valore per la clientela. Potresti dire la stessa cosa della banca nella quale hai un rapporto di conto corrente? 


2) La maggior parte delle azioni scambiate in borsa sono SOPRAVVALUTATE rispetto al loro valore reale. Non so se saliranno o scenderanno, quello che so di certo è che valgono molto ma molto di più del valore reale delle aziende che rappresentano. Quando salgono lo fanno solo perché c'è la SPERANZA che qualcun altro le compri più care rispetto a quanto le paghi oggi. Ma è un valore effimero, qualcosa di molto instabile. Quando compri azioni quindi, nella maggior parte dei casi non compri valore, ma compri speranza. Quando possiedi azioni, anche se aumentano del 20% non possiedi più valore, ma possiedi unicamente "speranza che quel valore (o anche di più) in seguito possa materializzarsi". 



3) Il denaro (quello vero) è un indice del valore che dai al mercato. Se crei maggior valore, avrai maggior denaro. Questa è la strada più semplice e anche la meno traumatica per crearti una qualche prosperità. Se vuoi avere prosperità non correr dietro agli indici di borsa o alle notizie di recessione: rifletti su come puoi dare maggior valore al cliente e poi fallo. Così facendo le recessioni casomai ti causeranno qualche grattacapo ma ne uscirai sempre più forte di prima.



4) Anche se il sistema finanziario dovesse azzerarsi (una eventualità che personalmente spero non accada) il sottoscritto rimarrebbe ottimista (anche se ho una gran parte del mio capitale in obbligazioni): si aprirebbero grandi opportunità per tutte le persone e le imprese che davvero creano valore per il cliente e per il mercato. Tutta questa enorme liquidità che se ne sta uscendo dai mercati finanziari potrebbe riversarsi nelle imprese, quelle vere: le piccole e medie imprese che creano valore. Preferirei prestare 50.000 euro a un imprenditore di un'impresa sana  piuttosto che avere dei soldi in un fondo azionario... Se questa relazione potesse essere diretta, l'imprenditore avrebbe denaro ad un tasso d'interesse migliore e il risparmiatore avrebbe maggiore sicurezza del suo investimento (ed anche, penso, un ritorno migliore).



In ultima analisi, da vero sovversivo, io penso che il sistema bancario di oggi sia qualcosa di cui dobbiamo liberarci al più presto: originariamente era nato per proteggere il denaro (per chi lo aveva) e per prestarlo a chi non lo aveva. Se guardi a cosa è diventato, ti rendi conto che la sua missione è stata completamente sovvertita: 



a) Il sistema bancario di oggi (tramite i suoi "fondi spazzatura" e le sue maldestre speculazioni) di fatto ha lavorato per disintegrare quel poco valore che le persone si erano costruite. "Spaccia" azioni e fondi sopravvalutati e, nei casi migliori, ti rifila unicamente della "speranza" che i tuoi soldi siano al sicuro o si apprezzeranno. Il panico di chi va in banca a prelevare i soldi dai conti correnti vuol dire unicamente questo: il sistema bancario ha fallito la sua prima missione, proteggere il denaro dei propri clienti. 



b) Tramite innumerevoli speculazioni il sistema bancario ha creato un enorme mostro virtuale che oggi affligge tutti quanti i clienti e gli attori che ci gravitavano intorno: correntisti incerti sui loro risparmi e debitori tirati pazzi nell'insicurezza. Mi domando: un sistema del genere oggi ci è ancora utile?????? 



Intendiamoci spero che non avvenga nessun crac, ma al contempo mi chiedo: abbiamo davvero bisogno di un sistema finanziario che da una parte disintegra il denaro di chi ce l'ha e dall'altra tira pazzo chi invece di quel denaro ha bisogno? Questi signori stanno lucrando sia sulla domanda che sull'offerta ma di fatto non danno un buon servizio a nessuna delle parti in gioco. 



Tirando le somme ritengo che le presenti difficoltà del sistema bancario sono da imputarsi al fatto che si è ammalato dello stesso cancro che per decenni ha cercato di trasmettere ai propri clienti. Così come quando fai lo spacciatore di droga e, alla fine diventa tossico un tuo famigliare, anche quando spacci fondi spazzatura e "speranze fasulle di ricchezza" alla fine è possibile che ad ammalarsi sia proprio tu stesso.      


Il denaro e la prosperità dipendono dalla nostra capacità di creare valore per gli altri. Il sistema bancario/finanziario nella sua presente forma è diventato un pericoloso cancro che affligge la nostra società. Non ci serve arrivare al crac per riformare completamente questo sistema. 



Se si fa eccezione per Mohammed Yunnus, c'è ancora da qualche parte qualche banchiere etico?



Paolo Ruggeri   

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