Scegli articolo
EVENTO FERRARA DA 5 A 50 MILIONI
MANUALE START-UP PER CHI AVVIA LA SUA PRIMA PARTITA IVA
SPUNTI PRATICI DA COACHING CORSO PATRIMONIO
Guida alla prosperità per Rivieraimpresa Rimini
COME FARE A DELEGARE, CARPI
PRESENTAZIONE PARMA IMPRENDITORE DI SUCCESSO
CORSO "DOPO-OSM": DIVENTA UN EXECUTIVE TRAINER CON PAOLO RUGGERI E SANDRA GORACCI
IMPRENDITORE DI SUCCESSO PADOVA
CALAB-R-EVOLUTION, EVENTO COSENZA 28 MARZO
PROGRAMMA OSM AMBASSADOR 2023
TUTTI GLI ARTICOLI
01/05/2022
PORTARE I COLLABORATORI AL SUCCESSO: LA PARTE ECONOMICA CHIARIMENTI E CONSIGLI
Nelle ultime due settimane, complici probabilmente tutte le iniziative gratuite che metto in campo per aiutare le persone che guadagnino meno di 2500 euro al mese, mi sono trovato spesso coinvolto in discussioni con imprenditori riguardo al guadagno dei loro collaboratori.
In alcuni casi la discussione si è anche accesa con qualche imprenditore che mi diceva che "era impossibile per lui portare i suoi dipendenti o collaboratori a guadagnare cifre del genere...". Premetto che a me dispiace quando discutiamo tra noi che facciamo impresa perché, checché se ne dica, siamo la parte che fa progredire il Paese. Ho quindi deciso di fare un post un pochettino più lungo per chiarire questo importante argomento.
1) Ogni zona d'Italia ha costi diversi: in alcune zone del Sud e delle Isole si vive con meno, in città come Milano la vita costa di più... ma io quando faccio i conti arrivo alla conclusione che, per vivere, una persona single che abiti da sola ha bisogno di circa 2150 euro netti al mese.
Ora io non affermo che le aziende debbano pagare quella cifra ai loro collaboratori. Il denaro va guadagnato e le idee sul salario minimo, ecc sono lontane dal mio modo di pensare.
Il denaro, infatti, perde valore quando viene dato a fronte di niente oppure a fronte di nessuna produttività.
Però rimane un dato di fatto che qualsiasi collaboratore che incassi meno della cifra indicata sopra (2150 euro netti al mese) - fermo restando che forse in alcune zone del Sud tale cifra potrebbe abbassarsi - avrà difficoltà a tirare avanti o a far quadrare i conti.
Intendiamoci: certe volte dover fare dei sacrifici e tirare un po' la cinghia fa bene all'animo ed è un'esperienza indispensabile per creare una persona adulta: quando ho deciso di diventare imprenditore, per sei mesi ho dovuto dormire in ufficio perché non avevo i soldi per affittare un appartamento, ho viaggiato senza poter pagare l'autostrada, altre volte ho lasciato la ruota di scorta o la patente al benzinaio perché non potevo pagare la benzina e mi sono fatto anche due settimane di ferie a 500 euro... Sono uscito da tutte quelle esperienze rafforzato e spesso guardo a quei periodi della mia vita come periodi di estrema soddisfazione e felicità.
Quindi la prima cosa che voglio dire è che 2150 EURO NON DOVREBBERO ESSERE UNA PROMESSA (o l'entry level in azienda) MA UN OBIETTIVO VERSO CUI OGNI IMPRENDITORE CHE TIENE AL PERSONALE DOVREBBE TENDERE AIUTANDO I SUOI COLLABORATORI A GENERARE IL LIVELLO DI VALORE CHE GLI PERMETTERA' DI PAGARE CIFRE DEL GENERE O PIU' ELEVATE.
2) Io sono un forte sostenitore degli incentivi economici. Come ho spiegato a più riprese nei miei libri, gli imprenditori che non usino dei sistemi di incentivazione economica mensile dei collaboratori in genere vivono ristrettezze economiche (e spesso le fanno vivere anche ai loro collaboratori): gli incentivi economici infatti sono un poderoso sistema per generare valore. Nei miei seminari spiego la storia che mi raccontarono in Svezia circa il fondatore di Ikea e di come lui, con gli incentivi, avesse creato la sua grande ricchezza.
Abbiamo quindi inserito dei collaboratori. Li abbiamo inseriti con il budget che può permettersi l'azienda (in alcuni casi avranno compensi più alti, in altri più bassi). Io questo non lo critico: sono a mia volta imprenditore e credo che CREARE POSTI DI LAVORO O OPPORTUNITA', anche se non pagate ad un livello elevato, SIA COMUNQUE ENCOMIABILE E AIUTI IL SISTEMA. Quando non avevo una lira, vi giuro che avrei goduto come un riccio trovando una di quelle opportunità di lavoro che spesso i giovani d'oggi rifiutano. Ai miei tempi però non ce n'era nessuna e sono dovuto passare da diversi impieghi da "venditore a sole provvigioni e con chiamate e visite a freddo"...
Però dopo tre-sei mesi che hai inserito la persona (con quello che puoi permetterti e, ovviamente, nel rispetto dei regolamenti vigenti), una volta che hai stabilito che è quella giusta, dovresti costruire con la persona due cose:
a) Un programma di crescita formativo (almeno un giorno al mese di self improvement organizzato dall'azienda). Questo punto è importantissimo perché il livello di responsabilità, di capacità e di produttività di una persona non aumenta - ma anzi deperisce - in assenza di corsi e programmi di auto miglioramento.
b) Un sistema di incentivazione economica mensile su misura per la persona basato sul seguente modello:
- produttività media: mantiene il compenso di adesso
- produce più valore (o nella sua funzione o in attività limitrofe alla sua verso le quali viene indirizzato da te): ha un premio economico mensile
- produce molto più valore: ha un premio mensile più elevato
Grazie a questo sistema lo scopo del supervisore della persona diventa quello di "portare la persona al successo economico" e, quando si parte da questo obiettivo, ottenere la collaborazione attiva di un'altra persona è molto ma molto più facile. Non solo: spesso (ma non sempre) si crea una lealtà straordinaria. Avere un capo che pensa a te e ad aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi economici è IMPAGABILE.
Ovviamente tutti questi premi sono "costo azienda" nel senso che ogni maggior costo, ritenuta e trattenuta è a carico del collaboratore. Questo è opportuno spiegarlo ("Il premio se raggiungi questo volume di risparmi - o se invogli un tot di clienti a cui fai l'assistenza a incontrare venditore, ecc ecc - sarà di 200 euro mensili ma sappi che circa la metà se la terrà lo Stato in ritenute...") e questo aiuta anche la persona a sviluppare doti di imprenditorialità e a renderla ancora più partecipe dell'azienda.
Non vi sto a raccontare tutte le GRANDISSIME IDEE che mi hanno portato negli anni i miei collaboratori grazie ai piani di incentivazione economica che avevamo creato. Mi hanno fatto risparmiare o guadagnare milioni (e ne hanno guadagnati anche loro).
Altre aziende, invece, per pagare questi premi usano dei sistemi di welfare aziendale- proteggendo quindi il premio guadagnato dal collaboratore. Per questi sistemi vi invito a coinvolgere @Carlo Carlo Duecento o Sonia Canal di Partner d'Impresa.
Pian piano, con l'incentivazione economica e con i programmi di self improvement, si creerà in azienda una cultura della produttività e si porteranno i collaboratori a crescere, sia a livello professionale che dal punto di vista dei risultati economici.
3) Vediamo dunque che i 2150 euro netti mensili non sono un obbligo, una tassa ulteriore o qualcosa che deve essere usato per mandare in difficoltà aziende già provate di grandi costi, ma sono un poderoso obiettivo verso cui dirigere la propria attività, sapendo una cosa: un'azienda che tiene ai propri collaboratori e che ha l'intenzione di farli crescere e guadagnare bene sarà sempre un gruppo molto più forte e resiliente rispetto a tutti i propri competitor e, in genere, tenderà ad affermarsi sul mercato.
Importa poco, dunque, quanto tu paghi ora. Importante davvero è che tu cominci il processo.
4) La maggior parte dei collaboratori partecipa a questo processo con grande intensità o desiderio di crescita e di fare la differenza, consapevoli che se l'azienda guadagna di più guadagneranno di più anche loro. Alcuni, pochi in realtà, potrebbero invece mettersi di traverso con delle idee vecchie di altri tempi. Queste persone generalmente vanno gestite con ironia (è inutile arrabbiarsi con chi ragiona con le idee di cinquant'anni fa) ma anche con fermezza e nel rispetto delle normative (l'imprenditore che conosce i regolamenti e le leggi del lavoro ha decine di mezzi e regolamenti legali per portare lo sfaticato a modificare atteggiamento o, come spesso avviene, a decidere di cambiare azienda). Non lasciare che pochi coglioni frenino il benessere per il resto dell'azienda.
---
Un vero gruppo secondo me è un gruppo nel quale chi sta al vertice non pensa solo al successo degli azionisti (importantissimo perché queste persone sono quelle che ci hanno permesso di arrivare a questo punto) ma anche allo sviluppo e al successo di ogni persona che compone l'impresa.
Ti esorto a provare a implementare questo modello perché porta l'azienda e tutti i suoi collaboratori ad andare come dei razzi. Io che sono ignorante e con tante lacune, usando un modello del genere ho costruito senza soldi 23 aziende e quasi tutte ottengono risultati straordinari grazie a persone straordinarie. Pensa a dove potresti arrivare tu...
PS: sappi poi che, a prescindere da quanto tu paghi oggi i tuoi collaboratori - molto o ancora poco - tu avrai SEMPRE il mio rispetto, la mia approvazione e la mia più grande ammirazione: solo i GRANDI decidono di fare impresa in Italia e quindi tu sarai sempre nel mio cuore e parte della mia squadra del cuore. Se avessi bisogno di aiuto o la tua impresa si fosse incartata non aver timore a scrivermi: sarò sempre pronto a venire in tuo soccorso.
Newsletter
Desideri rimanere aggiornato sui temi del management e della gestione d'impresa?
Iscriviti ora alla nostra Newsletter. Condividi la conoscenza e scopri come migliorare stabilmente le tue performances aziendali.