Il termine Prosperità deriva dal latino Prosperus. Secondo Graziadio Isaia Ascoli, un esperto linguista, la sua derivazione è da PRO- (a favore) e -SPIRARE, come il vento che spira a favore, cioè propizio.

Quando nelle nostre vite saremo stati in grado di costruire una condizione di prosperità, paradossalmente anche gli eventi diciamo più "sfortunati" tenderanno a diventare un'opportunità propizia.

Si dice "piove sempre sul bagnato" o "denaro attira denaro" ma è la descrizione sbagliata: semplicemente la condizione di prosperità attira altra prosperità o è in grado di volgere facilmente quasi qualsiasi evento in un'occasione propizia. Se ne va il miglior collaboratore dell'azienda? Quello che arriva dopo sarà ancora più bravo. Va male un investimento finanziario? Quello che impari ti servirà a guadagnare 10 volte di più.

A settembre ho avuto il Covid e sono stato molto male. Ebbene in quelle settimane di riposo forzato ho scritto il libro Guida alla Prosperità che ha già venduto diverse migliaia di copie... In seguito sono dovuto andare negli USA e, siccome non potevo entrarci subito a causa delle restrizioni Covid, ho dovuto passare due settimane in Messico da solo. Mentre ero a Playa del Carmen, a Novembre 2020, per ammazzare il tempo la notte mi sono messo a tradare con le crypto valute... Un'altra grandissima botta di sedere... In retrospettiva ho pensato "che botta di culo è stata avere sto Covid".

Ma non è la fortuna. E' la condizione di prosperità che, come dice l'Ascoli, diventa propizia e ha la forza di trasformare la maggior parte degli eventi in positivi e a tuo favore. Questa condizione, come spiego nel libro, non è unicamente una condizione economica (dove devi essere bravo a investire, gestire, vendere, ecc) ma ha un'importante base filosofica o spirituale che affronto in dettaglio durante i 14 capitoli che compongono il testo.

Ultimamente sono arrivato alla conclusione che non esiste cosa più importante che appropriarsi di questa condizione intangibile e usarla per costruire il proprio benessere.

Ed è anche per questo motivo che nelle prossime settimane visiterò molte città per condividere le importanti lezioni che ho appreso.

Ottenere la prosperità è possibile e si comincia da fattori interni piuttosto che esterni

C’è stato un momento nella mia vita in cui ho dovuto scegliere: continuo a fare la fame e metto la mia firma sui giornali o metto le mie parole e la mia abilità a incastrarle (reale e non presunta, ma questo me lo ha spiegato per prima, a colpi di fiducia, la persona a cui dedico questo post) al servizio di qualcun altro, e su questa abilità ci costruisco il

mio futuro professionale?

Per me, che sognavo solo di leggere la mia firma sulla prima di Repubblica, che l’avevo avuta sul Sole24ore e su parecchi altri quotidiani, senza riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena, non era per niente semplice scegliere. Per me che ero abituata a pensare “gli uffici stampa sono il ripiego dei giornalisti che non ce l’hanno fatta” era difficile scegliere di passare da quella parte lì, la parte degli “sfigati del giornalismo”.

Poi, un giorno, Paolo A Ruggeri, mi ha fatta sedere e mi ha detto: “tu hai un talento, tu sei un fenomeno e non lo sai”. Quando me lo diceva io ero alla canna del gas, letteralmente: mi sentivo una fallita senza speranza. Una che ci aveva provato ma non c’era riuscita. Una che si vergognava per non esserci riuscita.

Una che si trovava davanti a un tizio che aveva passato mille tempeste e le aveva superate tutte e le diceva: “te Dirani, spacchi”. E non solo: era così convinto di questo mio potenziale (che vedeva solo lui) da volermi come socia nella sua casa editrice, da volermi come suo ufficio stampa. Suo e della sua azienda.

Uno a cui devo la forza di avere compreso che non avevo fallito, avevo solo sbagliato a prendere la mira. Che un talento ce l’avevo e lo potevo usare per creare valore e prosperità per me e per tutte le persone, le aziende e gli imprenditori, a cui lo mettevo a disposizione.

Io a Paolo Ruggeri devo anche la casa che mi sono comprata, le scarpe, le borse e pure le vacanze. Perché Paolo Ruggeri è stato il mio Professor Higgins, e io la sua Eliza Doolitle. E oggi, sfogliando le pagine del suo ultimo bestseller, “Guida alla prosperità”, ho trovato questo.

Non so bene come spiegare quello che ho provato, una roba a metà tra euforia e incredulità, emozione e commozione, tachicardia e stato alterato di coscienza... qualcosa che, in una poco elegante sintesi, si sostanzia in un: “alla faccia del cazzo”.

Grazie Paul. Grazie per avermi indicato la strada e avermi allenato le gambe a percorrerla.

La sua forza non è la conoscenza, per carità ne sa a pacchi, ma la sua capacità di trasmettere mettendoci l’anima.

Se oggi sono un Partner OSM e non altro (esiste anche la concorrenza, guai se non ci fosse) lo devo a Paolo.

Basto’ una sua telefonata ricevuta in uno dei momenti più difficili della mia vita e in quell’occasione vidi la netta differenza tra chi c’è davvero, chi non c’è, chi fa finta di esserci e la peggiore, quella forma di compassione, strana, che ti lascia solo con la voglia di vomitare.

Lì decisi che presto avremmo fatto qualcosa assieme e così è stato.

Ora mi fa questo altro regalo ed ancora una volta mi stupisce; insiste su questa idea che io ne sappia di HR. Paolo A Ruggeri, chissà che alla fine tu non mi convinca anche questa volta!

Ora non mi resta che lanciarmi avidamente nella lettura di questo suo ultimo libro.

Una guida alla prosperità scritta da chi sa come generare ricchezza è una manna dal cielo.

Grazie Paolo

La vita è come un lungo viaggio. Se disponiamo di una grande Guida, il viaggio diventa un’esplorazione emozionante e proficua che ci permette di cogliere tutto ciò che di bello, magico e positivo si nasconde in ogni luogo di questa meravigliosa terra.

P.S.: questa è LA GUIDA. L’esploratore sei TU!

Grazie Paul! Nel la tua dedica